Cosa sarebbe una radio senza parole? Senza nulla togliere agli amanti della musica strumentale, la nostra webradio non può esistere senza parlato.
Nella testa ci frullano tanti pensieri e riorganizzarli in parole mirate è un compito arduo. Sappiamo però che è necessario farlo, per distinguerci dalla massa urlante, per far emergere le voci più deboli e fragili, o semplicemente per il gusto di “scambiare due bagole”.
Non è una novità che le parole sappiano colpire gli animi nei modi più diversi. Se è vero che “le parole sono pietre” da soppesare attentamente, è altrettanto vero che:
Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre. – Oriana Fallaci
Prendiamo e condividiamo in toto questa visione, mettendola in rete e a disposizione di chiunque. Lasceremo ogni voce libera di esprimersi, usando le parole che sente più vicine al proprio pensiero.
Ci ricorderemo, però, dell’importanza di trasmettere concetti attraverso parole “pure” e non preconcetti. D’altronde,
Le etichette sono per gli archivi. Le etichette sono per i vestiti. Le etichette non sono per le persone. – Martina Navratilova
Per questo soppeseremo i concetti da esprimere e le parole da utilizzare, dato che tratteremo anche di temi inusuali, notoriamente “per esperti”, addirittura “da paladini della giustizia” … Ma senza uccidere il mood di nessuno.
Che radio saremmo senza le parole in musica?
Via libera alla libera espressione vocale e alzate il volume!
Ricordando sempre che: